mercoledì 4 aprile 2012


Callacallà con gingic
scroll down for English - faites glisser pour la version française

Questa ricetta Dost l’ha trovata in un antichissimo libro appartenuto all’antenato Gordiano Lupi. Pare che Gordiano, prima di partire per il suo viaggio nello spazio, abitasse in quel Paese dalla forma di uno stivale, in una cittadina in riva al mare chiamata Piombino. Visto che amava molto mangiare il pesce, aveva raccolto le ricette di sua madre e ogni tanto si dilettava a cucinare il pesce proprio come gli era stato insegnato. Il libro è veramente interessante da leggere perché, oltre alle ricette, raccoglie un insieme di storie sulla vita della piccola cittadina e dando uno spaccato del "quotidiano" terrestre di tanti tanti anni fa.

Dost dunque ci ha inviato questa ricetta, che riportiamo qui di seguito. Su Retra il baccalà non esiste, ma gli abitanti usano un altro tipo di  pesce per questa ricetta che si chiama Callacallà perché il pesce canta quando nuota, ed è di colore  verde. Pare infatti che il pesce sia stato chiamato così dai primi antenati che scesero sul pianeta, quando lo udirono per la prima volta, perché la voce ricordava loro una famosa cantante terrestre. 


Baccalà in umido con la cipolla

Ne ho appena parlato nei miei ricordi di pesce visto con gli occhi della montanara. Non posso non dedicare un po’ di spazio al baccalà, che nelle economie e strategie di 30-35 anni fa aveva molti pregi, oltre quello sempre attuale di essere molto buono… Non aveva bisogno del frigo (di cui quasi nessuno in paese disponeva), costava poco e rendeva molto, soprattutto se cucinato in umido, si abbinava perfettamente con la polenta, andava bene anche per i giorni di vigilia!

Baccalà 600 g . circa
Cipolle 3-4 (meglio 2 cipolle e 2 porri piccoli)
Olio di oliva
Prezzemolo
Farina di grano 2-3 cucchiai
Passata di pomodoro 150 ml.
Sale
Concentrato di pomodoro 1 cucchiaio
Peperoncino a piacere


Si lascia ben dissalare il baccalà tenendolo a bagno già dalla sera prima e cambiando ripetutamente l’acqua durante l’ammollo e risciacquandolo alla fine.

Si taglia poi in tranci non troppo piccoli (4x7 circa), si asciuga accuratamente con la carta da cucina e si infarina bene.
Si lascia imbiondire in padella con un fondo di olio di oliva e poi si scola lasciandolo in attesa.




In un nuovo fondo di olio di oliva si lasciano rosolare dolcemente le cipolle e i porri solo leggermente salati,









poi si torna ad aggiungere il baccalà e un battuto fine di prezzemolo, a piacere poco peperoncino.

Si lasciano rosolare insieme per pochi minuti ...



... prima di aggiungere la passata, il concentrato disciolto in poca acqua e si lascia ancora cuocere a fuoco moderato per una quindicina di minuti.







Non deve asciugare troppo, quindi durante la cottura si aggiunge poca acqua alla volta controllando il sale (a piacere si possono aggiungere anche delle olive nere).


Si serve come un normale umido oppure accompagnato alla polenta di granturco a formare un abbinamento storico.
BUON APPETITO!

 (Per altre gustosissime ricette piombinesi, vi consiglio il libro "Piombino a tavola" di Gordiano Lupi - Edizioni Il foglio - www.lfoglioletterario.it)

Callacallà with gingic

 Dost found this recipe in a very old book that belonged to the incestor Gordiano Lupi. Gordiano lived in this country that was shaped as a boot, before leaving for his space journey. His hometown was called Piombino, and it was next to the sea. He loved to eat fish so he collected all his mother’s recipes in a a book and he cooked them once in a while. The book is very interesting to read as Gordiano, next to the recipes, also wrote many little short stories that tell the Earth town’s life as it was many many years ago.

Dost sent us this recipe as he found it, and we publish it as it arrived to us from another galaxy. Stockfish does not exist on Retra, so Retrans use another fish called Callacallà, it’s a green singing fish. The ancestors named it after a famous Earth singer  as soon as they heard it singing for the first time. 

Juicy stockfish with onions

I just talked about it in my  fish dish souvenirs through the eyes of a highlander. I had to give space to the stochfish recipe that was  a very "economic" dish 30 – 35 years ago. It was valuable, and cheap, besides being very good and tasty… It didn’t need any fridge (many years ago in the village nobody had one). If  cooked in a sauce, it could be served with cornflower polenta, and was  excellent for fast days such as Good Friday.

Stockfish  600 g . (21 ounces)
3- 4 onions. Better if you use two onions and two leeks
Olive oil
Parsley
2-3 tablespoons of flauer.
Crushed tomatoes 150 ml (5 ounces)
Salt
1 tablespoon of tomato paste.
Hot peppers (as you wish)



Put the stockfish into water at least for one night and let the salt fade away. Change the water several times.

Cut the fish into pieces (not too small), dry it with a clean cloth and put in into the flower.

Let the fish become blond in a  saucepan with oil. Dry it from the oil with paper and let it aside.

I

n  another saucepan put the oil and let the miced onions get blond, add some salt,










 then add the fish, the parsley, and the hot pepper. Let it cook for a few minutes...









... then add  the crusched tomatoes, and the tomato paste. Cook on a low flame for 15 minutes.







It doesn’t have to dry, so you may add little water if necessary, and black olives if you like.







Serve warm. You may serve it with cooked cornflower (polenta).

BON APPETIT! 

(More recipes on the book "Piombino a tavola" from Gordiano Lupi - Edizioni il foglio - www.ilfoglioletterario.it)



Callacallà avec gingic

 Dost a trouvé cette recette dans un livre très ancien qui appartenait à Gordiano Lupi. Il parait que Gordiano, avant de partir pour l’espace, habitait ce pays qui avait la forme d’une botte, dans une petite ville au bord de la mer qui s’appelait Piombino. Il aimait beaucoup manger du poisson et il avait collectionné  les recettes de sa mère qu’il cuisinait de temps en temps. Le livre est très intéressant parce que au delà des recettes il y a des petites histoires qui racontent la vie de la ville come on y vivait il y a bien longtemps.

Dost nous a envoyè cette recette que nous publions içi. Sur Retra la morue n’existe pas mais les habitants de la planète utilisent un autre poisson qu’ils ont appelé Callacallà, parce qu’il chante. Sa couleur est verte. Les aïeux ont appelé le poisson avec un nom qui ressemble à celui d’un fameuse chanteuse terrestre parce que son chant la rappelle. 

Morue en sauce avec l’oignon

J’ ai parlé de ce poisson dans mes souvenirs, vus à travers des yeux d’une personne qui habite la montagne. Il faut que je parle de ce poisson qui dans les économies familiales était très important il y a 30 ou 35 ans. Il avait beaucoup de  mérites, le premier était celui d’être très savoureux… Il n'avait pas besoin de frigo, (très peu de personnes en possédaient un à l’époque) et il était bon marché. C’était un plat nourrissant surtout si on le servait avec de la polenta. Merveilleux surtout pour les jours de veille comme le Venderdi Saint.


600 g . de morue
3 – 4 oignons (ou 2 oignons et 2 poireaux)
Huile d’olive
Persil
2-3 cuillères de farine
150 g. de sauce tomate
Sel
1 cuillère de concentré de tomates.
Petits poivrons piquants



Laisser la morue dans l’eau pendant toute la nuit et changer l’eau plusieurs fois.

Couper la morue en pieces pas trop petites (4x7 cm), essuiyez-la et passer les morceaux dans la farine.

Faire blondir les morceaux de poisson avec de l’huile dans  une casserole, les essuyer et les laisser de côté.






Dans une autre casserole mettre l’huile et le oignons cuire pendant quelques minutes, ajouter les poireaux et le sel.








Ajouter la morue, le persil et les poivrons. Cuire pendant quelques minutes...









.... avant d’ajouter le concentré de tomates et la sauce tomate et cuire pendant 15 minutes.







Ne laissez pas la morue devenir seiche , ajouter de l’eau si necessaire, et si vous voulez des olives noires.








Servire chaud. c'est très bon si la morue est accompagnée de la polenta.  

BON APPETIT!

(Vous pouvez aussi consulter le livre "Piombino a tavola" de Gordiano Lupi - edizioni Il Foglio - www.ilfoglioletterario.it)