Callacallà con gingic
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Questa
ricetta Dost l’ha trovata in un antichissimo libro appartenuto all’antenato
Gordiano Lupi. Pare che Gordiano, prima di partire per il suo viaggio nello spazio, abitasse in quel
Paese dalla forma di uno stivale, in una cittadina in riva al mare chiamata
Piombino. Visto che amava molto mangiare il pesce, aveva raccolto le ricette di
sua madre e ogni tanto si dilettava a cucinare il pesce proprio come gli era
stato insegnato. Il libro è veramente interessante da leggere perché, oltre
alle ricette, raccoglie un insieme di storie sulla vita della piccola cittadina
e dando uno spaccato del "quotidiano" terrestre di tanti tanti anni
fa.
Dost
dunque ci ha inviato questa ricetta, che riportiamo qui di seguito. Su Retra il
baccalà non esiste, ma gli abitanti usano un altro tipo di pesce per questa ricetta che si chiama
Callacallà perché il pesce canta quando nuota, ed è di colore verde. Pare infatti che il pesce sia stato
chiamato così dai primi antenati che scesero sul pianeta, quando lo udirono per
la prima volta, perché la voce ricordava loro una famosa cantante terrestre.
Baccalà in umido con la
cipolla
Ne ho appena parlato nei
miei ricordi di pesce visto con gli occhi della montanara. Non posso non
dedicare un po’ di spazio al baccalà, che nelle economie e strategie di 30-35
anni fa aveva molti pregi, oltre quello sempre attuale di essere molto buono… Non
aveva bisogno del frigo (di cui quasi nessuno in paese disponeva), costava poco
e rendeva molto, soprattutto se cucinato in umido, si abbinava perfettamente
con la polenta, andava bene anche per i giorni di vigilia!
Cipolle 3-4 (meglio 2
cipolle e 2 porri piccoli)
Olio di olivaPrezzemolo
Farina di grano 2-3 cucchiai
Passata di pomodoro 150 ml.
Sale
Concentrato di pomodoro 1 cucchiaio
Peperoncino a piacere
Si taglia poi in tranci non
troppo piccoli (4x7 circa), si asciuga accuratamente con la carta da cucina e
si infarina bene.
In un nuovo fondo di olio di
oliva si lasciano rosolare dolcemente le cipolle e i porri solo leggermente
salati,
poi si torna ad aggiungere il baccalà e un battuto fine di prezzemolo,
a piacere poco peperoncino.
Si lasciano rosolare insieme
per pochi minuti ...
... prima di aggiungere la passata, il concentrato disciolto in
poca acqua e si lascia ancora cuocere a fuoco moderato per una quindicina di
minuti.
Non deve asciugare troppo, quindi durante la cottura si aggiunge poca acqua alla volta controllando il sale (a piacere si possono aggiungere anche delle olive nere).
Si serve come un normale
umido oppure accompagnato alla polenta di granturco a formare un abbinamento
storico.
BUON APPETITO!
Dost sent us this recipe as he found it, and we publish it as it arrived to us from another galaxy. Stockfish does not exist on Retra, so Retrans use another fish called
Callacallà, it’s a green singing fish. The ancestors named it after a famous Earth singer as soon as they heard it singing for the first
time.
Juicy stockfish with onions
I just talked about it in my fish dish souvenirs through the eyes of a
highlander. I had to give space to the stochfish recipe that was a very "economic" dish 30 – 35 years ago. It was valuable, and cheap, besides
being very good and tasty… It didn’t need any fridge (many years ago in the village nobody had
one). If cooked in a sauce, it could be
served with cornflower polenta, and was excellent
for fast days such as Good Friday.
Stockfish 600 g . (21 ounces)
3- 4 onions. Better if you use two onions and two leeks
Olive oil
Parsley
2-3 tablespoons of flauer.
Crushed tomatoes 150 ml (5 ounces)
Salt
1 tablespoon of tomato paste.
Hot peppers (as you wish)
Put the stockfish into water at least for one night
and let the salt fade away. Change the water several times.
Cut the fish into pieces (not too small), dry it with
a clean cloth and put in into the flower.
Let the fish become blond in a saucepan with oil. Dry it from the oil with
paper and let it aside.
I
n another saucepan put the oil and let the miced
onions get blond, add some salt,
then add the fish, the parsley, and the hot
pepper. Let it cook for a few minutes...
... then add the crusched tomatoes, and the tomato paste. Cook
on a low flame for 15 minutes.
It doesn’t have to dry, so you may add little water if
necessary, and black olives if you like.
Serve warm. You
may serve it with cooked cornflower (polenta).
BON APPETIT!
Dost nous a envoyè cette
recette que nous publions içi. Sur Retra la morue n’existe pas mais les
habitants de la planète utilisent un autre poisson qu’ils ont appelé
Callacallà, parce qu’il chante. Sa couleur est verte. Les aïeux ont appelé
le poisson avec un nom qui ressemble à celui d’un fameuse chanteuse terrestre parce que son chant la
rappelle.
Morue en
sauce avec l’oignon
J’ ai
parlé de ce poisson dans mes souvenirs, vus à travers des yeux d’une personne qui
habite la montagne. Il faut que je parle de ce poisson qui dans les économies familiales
était très important il y a 30 ou 35 ans. Il avait beaucoup de mérites, le premier était celui d’être très
savoureux… Il n'avait pas besoin de frigo, (très peu de personnes en possédaient un
à l’époque) et il était bon marché. C’était un plat nourrissant surtout si on
le servait avec de la polenta. Merveilleux surtout pour les jours de
veille comme le Venderdi Saint.
3 – 4 oignons (ou 2 oignons et 2 poireaux)
Huile d’olive
Persil
2-3 cuillères de farine
150 g. de sauce tomate
Sel
1 cuillère de concentré de tomates.
Petits poivrons piquants
Laisser la
morue dans l’eau pendant toute la nuit et changer l’eau plusieurs fois.
Couper la
morue en pieces pas trop petites (4x7 cm), essuiyez-la et passer les morceaux
dans la farine.
Faire blondir
les morceaux de poisson avec de l’huile dans
une casserole, les essuyer et les laisser de côté.
Dans une autre
casserole mettre l’huile et le oignons cuire pendant quelques minutes, ajouter
les poireaux et le sel.
Ajouter la morue, le persil et les poivrons. Cuire
pendant quelques minutes...
.... avant d’ajouter le concentré de tomates et la sauce
tomate et cuire pendant 15 minutes.
Ne laissez pas
la morue devenir seiche , ajouter de l’eau si necessaire, et si vous voulez
des olives noires.
Servire chaud. c'est
très bon si la morue est accompagnée de la polenta.
BON APPETIT!
(Vous pouvez aussi consulter le livre "Piombino a tavola" de Gordiano Lupi - edizioni Il Foglio - www.ilfoglioletterario.it)