LA TRECCIA DELL’ARMONIA

e…

qualche idea  per un baby-sitter alternativo

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            Oggi Dost, oltre alla ricetta di questo pane speciale trovata nell’antico ricettario di Mary Ann Benedikt, ci ha inviato il resoconto della sua esperienza come baby-sitter a casa di Valen, io l’ho trovato divertente, e voi?  

“Bastaaaaaaaaaaaaaaaaa!” tuonai alla vista dei miei ripieni di cocolà per terra sul pavimento della cucina, meravigliandomi del mio stesso vocione. “Per tutti i pistoni di tutti gli utorazzi dell’universo, se non la smettete all’istante di litigare, vi porto su Suranit e vi lascio lì.” I tre bambini si immobilizzarono all’istante come congelati: Lalan con un biscotto in mano, Melody con una ciocca di capelli del fratello Saun tra i denti, e la mano di quest’ultimo a tre centimetri dalla faccia della sorellina.

Avevo fatto colpo. Beh, nessuno voleva andare sul satellite più noioso del sistema Ecluare. Mai avrei pensato che regalare una giornata di libertà dai doveri di casa e del lavoro a Valen e Stella, si sarebbe trasformata in una specie di incubo a occhi aperti. Ma dove erano finiti quei bambini che mi saltavano in braccio chiamandomi festosi “Zio Dost” ogni volta che arrivavo a casa loro?

Le cose erano cominciate ad andar male già a colazione quando scoprimmo che c’erano solo due confezioni verdi monodose di cereali e una confezione rossa. Apriti cielo: tutti e tre i bambini volevano i cereali dalla scatola rossa. “Va bene,” avevo detto conciliante. “Adesso  li contiamo  e li dividiamo in tre.” E senza che se ne accorgessero, me son mangiato uno, perché nella scatola c’erano 31  anelli zuccherati di vivin. Finita la colazione, mentre mettevo a posto la cucina ecco  urla sovrumane provenire dalle camere dei bambini: Saun si era barricato in bagno impedendo alle sorelle di entrare.

“Siete impazzite?” dissi alle bambine.  “Usate gli altri due bagni, qual è il problema?”

“Noooo,” piagnucolò Melody, mentre batteva i piedi alla porta del bagno. “Io voglio il sapone viola, nell’altro bagno non c’è.”
“E io voglio il mio shampoo rosa, apri Saun!” strillò Lilan battendo forte con la mani alla stessa porta.  Ed eccola che parte verso la stanza del fratello e stacca tutti i modellini di utorazzi attaccati alle pareti. 
“Ah, ah,” sghignazzò Melody da dietro la porta del bagno. “Adesso vedi!”
            Ancora prima che avessi potuto aprire bocca mi vedo Saun sfrecciarmi davanti, andare in camera di Melody e annodare due corde dell’arpa. 

“Cattivooooooooooooooo,” scoppia il pianto di Melody ad alta tensione. Inviperita, si asciuga le lacrime e parte per la cucina, seguita dalla sorella, prende i miei ripieni di cocolà, freschi freschi dal forno, e comincia a lanciarli al fratello che l’ha seguita.

Non ci ho visto più. Eh no! I ripieni di cocolà proprio no! Da lì il mio urlo quasi extraretreste.          

Scusate… non mi posso distrarre e raccontarvi meglio, i bambini si stanno muovendo. “Fermi tutti!” tuono ancora, li afferro per i colletti dei pigiami e li deposito sul divano del salone. “I miei ripieni di cocolà per terra! Non vi vergognate?” esclamo ancora con la voce grossa. “Sono i biscotti più squisiti dell’universo!” 

Uff! qualcosa ho ottenuto, eccoli che abbassano gli occhi in silenzio, che pace, non vola una mosca in casa.

“Adesso per punizione mi aiutate a fare il pane trecciato dell’armonia, e se solo provate a litigare, non ve ne faccio assaggiare neanche una briciola.”

Saun, Lalan e Melody mi guardano sorpresi: non sanno cosa sia il pane trecciato.

Beh, continuate a leggere e scoprirete anche voi come si confeziona questa brioche del tutto speciale…

Ingredienti

200 g di farina

2 uova

2 cucchiaini di zucchero

Mezzo cucchiaino di sale

8 g. di lievito di birra

120 g. di burro a temperatura ambiente

3 cucchiai di acqua tiepida

Altri 40g. o 50g. di farina da spolverizzare mentre si impasta.

Un po’ di zucchero a velo

“Lalan sciogli il lievito di birra con l’acqua,” ordino alla bambina che obbediente stempera con una forchetta il lievito a l’acqua tiepida in una piccola insalatiera.

“Saun prendi 50 g grammi di farina presi dai 200 grammi che abbiamo pesato. Melody, buttali sopra al lievito.” Lalan continua ad amalgamare gli ingredienti.

“Puoi usare le mani,” le dico. “Per farne un panetto che potete lavorare tutti e tre senza litigare per 5 minuti.”

Funziona! Stanno lavorando il panetto a turno con le loro manine e si stanno divertendo. Uff, uff… Guardo l’ora: i cinque minuti sono passati. “Bene,” dico. “Adesso mettiamo il panetto nella piccola insalatiera a riposare così si gonfia.”

“A me non mi sembra stanco questo panetto.” Disse Melody.

“Se non lo facciamo riposare, non cresce,” rispondo mettendo il panetto al suo posto e coprendolo con un tovagliolo. “Però fa in fretta, fidati, per crescere lui ha bisogno solo di 20 minuti.”

            “Ma noi vogliamo giocarci.” Insiste Lalan.

“Giusto, ma  adesso giochiamo a fare l’altra pasta. Mettiamo la farina sul bancone della cucina, con lo zucchero e il sale, e Saun ci rompe dentro le uova.”

Che ne dite, hanno fatto un buon lavoro questi bambini? Io penso di sì.

Non vi dico che divertimento quelle sei manine che si impiastricciano per impastare gli ingredienti! In poco tempo ne viene fuori una pasta gialla morbida e vellutata che i tre piccoli lanciano sul banco, impastano di nuovo e rilanciano per farla diventare più elastica. Beh, meglio che lanciarsi i miei cocolà, vero?                                                                                                Ecco il soddisfacente risultato.

“Adesso riprendiamo il panetto di lievito, come sta?” chiedo. “È cresciuto tantissimo!” esclamano in coro i bambini meravigliati.“Bene allora prendertelo e schiacciatelo con le mani fino a farlo diventare una pizzetta di un 10 cm di diametro.  Ecco come appariva dopo  gli schiacciamenti delle sei manine.  

“Ora poggiamo la pizzetta schiacciata sulla palla di pasta gialla e pressiamo con le mani fino ad amalgamare le due paste.” Ecco come si presentava la pasta quando cominciammo questo lavoro. L'abbiamo lavorata fino ad ottenere una palla liscia e gialla

Poi l’abbiamo allargata e al centro, ci abbiamo messo il burro e abbiamo continuato a lavorarla con le mani, anche se all’inizio è stato un po’ difficile.

“Ma è tutto appiccicoso!” dice Lalan. “Mi scivola dalle mani,” osserva Melody. “Che macello!” aggiunge Saun.

“Tranquilli, adesso spolveriamo con un po’ di farina e tutto diventa più facile,” li rassicuro. In effetti se si spolverizza con qualche piccola manciata di farina (50 g. al massimo) la pasta si stacca ben presto dal piano della cucina e dalle mani. Finalmente il burro si è amalgamato e allora ci siamo ancora divertiti a lavorare la pasta per una decina di minuti, e a lanciarla sul bancone per farla diventare elastica.  

“Adesso questa palla deve riposare  per un’ora me mezza.” Dico.

"Che strazio!” esclama Melody.

“È troppo pigra questa pasta,” aggiunge Lalan.

“Vero ma se non la facciamo riposare non cresce. Ma noi mentre lei si riposa sapete che facciamo?”

I bambini mi guardano incuriositi.

“Vi faccio vedere il film della “mille virate” che papà vostro vinse tanti anni fa su Retra.”

“Ieeeeeeeeeeeee!” esulta Saun che adora guardare qualsiasi tipo di corsa.

            Che bello rivedere Valen sulla sua VRS a effetto suolo vincere la gara più difficile del campionato! I 90 minuti sono passati in un batter d’occhio.

La nostra palla di pasta era cresciuta e i bambini la schiacciarono gentilmente con le manine.  

            “E adesso la cuociamo?” chiedono i piccoli.

            “No, questa palla è troppo pigra, la mettiamo in frigo, al freddo per punizione e ci andiamo a fare un bagno in piscina, una passeggiata nel campo di isre, una nuotata al mare e  tra un sette o otto ore la cuociamo.”

            “A me mi sta antipatica,” sentenziò Lalan.

            “Anche a me,  è troppo lenta.” Aggiunse Saun.

            “Questo è vero è una pasta lenta, ma è squisita e allora perdoniamola.”

Passammo le otto ore seguenti prima divertendoci in piscina, poi sulla mia utilitaria a quattro ruote con la quale abbiamo attraversato il campo si isre, e per finire eccoci volare sul velivolo di Valen per una vista panoramica della splendente Terra Feo, con le sue distese viola di isre e le scogliere alte a gialle a picco sul mare.

Nel frattempo la pasta in frigo aveva lievitato. La divido in tre pezzi uguali perché ogni bimbo ne facesse un lungo cannello dalle estremità un po’ sfinate. Devo dire che i bambini riuscirono benissimo in questo lavoro. Che ve ne pare?

“Bravissimi,”dico. “Adesso questi tre cannelli si vogliono molto bene e non possono stare divisi a litigare. Li dobbiamo intrecciare, dunque prendiamo il cannello di Saun e poi quello di Lalan e poi quello di Melody e passiamo uno sopra l’altro così.

Una volta finita la treccia pressiamo le estremità per unire i tre pezzi e… ecco fatto!

Vedete che bel lavoro hanno fatto i bambini!

Abbiamo poi spennellato la treccia con un po’ di uovo battuto e l’abbiamo infornata a 180 ° per 15 minuti.

Poi l’abbiamo tirata fuori dal forno e ci abbiamo spolverizzato sopra  un po’ di zucchero a velo per rimetterela in forno per altri 5 minuti.

Che profumo quando l’abbiamo tirata fuori da forno! Giusto in tempo per l’arrivo dei genitori, l’abbiamo mangiata calda tutti insieme e… non ne è rimasta neanche una briciola!

 A BRAID FOR HARMONY

and…

a few ideas for an “alternative” baby-sitter

             Today Dost, besides the recipe for this special bread, found in the ancient recipe book that belonged to Mary Ann Benedikt, one of the first ancestor that stepped on Retra,  sent the story of his experience as a baby-sitter at Valen’s home. I found it interesting and funny, lets’ see if you’ll agree with me…  

“Enooooooooooooough!” I thundered when I saw my “filled with cocola” cookies on the kitchen floor, stunned at my own voice. “By all  the pistons of all the utorockets of the Universe, if you don’t stop fighting this istant, I swear, I’ll bring you to Suranit and I’ll leave you there.” The three children froze: Lalan with a cookie in her hand, Melody with a tuft of Saun’s hair in her mouth, and Saun’s hand at an inch from his little sisters’s face.  

I had impressed them. Well, nobody wants to go to the most boring satellite of the Ecluar system. Never I thought that giving Valen and Stella a day of freedom from the house and job duties would become a nightmare for myself. Where did these nice and loving children, that used to jump on my lap and call me “uncle Dost” when I came to visit, go?

Things had badly started already at breakfast when we discovered that there two green small cereal boxes and only a red one. Of course the three of them wanted the cereals from the red box. “That’s ok,” I said. “We’ll just count them and divide the vivin cereal rings into three.” And I  quickly ate the remnant ring for there were 31 rings in the box. As I was putting the cups into the dishwasher I heard incredibile screams coming from the bedrooms: Saun had locked himself into the bathroom and didn’t want to open the door to his sisters.  

“So what?” I said to the girls. “Use the other two bathrooms.”

“Noooo,” whined Melody, as she beat the bathroom door with her feet. “I want my purple soap.”

“And I want my pink shampoo, Saun, open up!” screamed Lilan tapping her hands to the door. She dashed then to her brother’s room and pulled down all the little utorockets that were hanging on the walls.   

“Ah, ah,”sneered  Melody behind the bathroom door.  “You’ll see now!”

I didn’t have time to open my mouth, here comes Saum out of the bathroom, flashing to his sister’s bedroom and in no time he had two harp strings tied up.  

“I hate youuuuuuuuuuuuu,” cried Melody, with no tears. She ran to the kitchen, took my cookies and started throwing them to her brother, so did Lalan.

I was pissed off! No, not my filled with cocola cookies. That’s when I screamed the alien scream.

Sorry… I have to be focused, as I was telling the story to you, the kids started fidgeting. “Don’t move!” I thunder again as a take the three of them from their pyjamas’ necks and drop them on the living-room couch. “My filled with cocola cookies on the floor! You should be ashamed of yourself!” I shout. “These are the most delicious cookies in the whole Universe.” 

Uff! I finally had a reaction: the kids looked to the floor in silence. What a nice silence.

“Now you are grounded. You have to help me making the braid oh harmony, and try to be nice to each other, otherwise you won’t be able to eat it.”

Saun, Lalan and Melody looked at me in surprise: they don’t know what I am talking about.

Well, keep reading and you’ll find out too how to make this nice and special bread…  

Ingredients

200 g of flower (7 ounces)

2 eggs

2 teaspoons of sugar

½  teaspoon of salt

8 g. of yeast. (1/3 ounce)

120 g. of butter at room temperature (4 ounces)

3 tablespoons of lukewarm water

Another  40g. or 50 g. of flower to sprinkle the dough. (1,5 ounce)

Alittle bit of confectionner’s sugar

 

“Lalan dissolve the yeast into the water in a small bowl,” I order and she does a very good job with a fork.

“Saun take 50 g. of flower from the 200 g. we just weighed. Melody drop this flower over the yeast. Lalan keep stirring.”

In a few minutes, a little bread is made.

“You can use your hands to knead the dough,” I say. For 5 minutes the kids really haed fun as they knead the ball into their little hands.

It’s working! They’re not fighting anymore. I  glance at my watch, the 5 minutes are over. “Fine, now, let’s put the little bread to rest into the bowl again, so it will rise.”

“I don’t think it’s tired,” says Melody.

“If we don’t let it sit, it won’t rise.” I answer as I cover the bowl with a napkin. “It will take just 20 minutes.”

“But we want to play with it,” Lalan insists.

“All right, we’ll just play with the other dough!” I answer. “Let’s put the flower, the sugar , the salt and the eggs on the kitchen  counter.”

Don’t you think these kids did an excellent job?

And they had such fun these six little hands as they knead all the ingredients! In a flash we had a nice yellow velvety dough that the kids threw on the kitchen counter  to make it more elastic. Because that’s the real secret: alternating the throws og the dough on the kitchen counter and the kneading in between the hands for 10 minutes. Better than throwing my cocola cookies!

Here is the beautiful  dough we got.

“Now let’s take the yeast bread.” I said. “How is it?”

“It’s big!” exclaimed the children.
“Ok, take it and  crunch it down to get a little pizza of about 10 centimeters of diameter (4 inches). The kids did a very good job.
“Now let’s put the little pizza over the yellow dough, and let’s press it until the two doughs melt into each other. ” I said and that’s what it looked like.

The kids kept playing with the ball kneading with their little hands and throwing it again on the kitchen counter. We got a nice  daugh yellow ball.

We then opened it and put the butter in the middle and started  kneading it. It was a little messy, but fun!

“It’s sticky!” said Lalan. “It’s slimy,” said  Melody. “What a mess!” Added Saun.

“That’s ok we just sprinkle with some flower and it will come right off the counter and the hands.” I said. Do not use more tha 50 g. of extra flower. (1,5 ounce) for this job. Finally the butter  amalgamated into the dough and we kept kneading for another 10 minutes.   

“Now we have to let it rest for another hour and a half,” I said.

“It’s too long!” exclaimed Melody.

“It’s a lazy daugh!” said Lalan.

“That’s true  but, if we don’t let it rest it won’t rise. But we’re going to have fun in the meanwhile.”

The kids looked at me bewildered.

“We’re going to watch Valen’s race on Retra.”

“Ieeeeeeeeeeeee!” exulted Saun, he loves watching any race.

            It was really nice watching Valen win the “One Thousand Turns” race and become the Retran champion on screen. The 90 minutes went by in a flash.

Our dough had risen and the kids crusched it down a little bit, this is how it looked like.

“Can we bake it now?” asked the girls.  

            “No, this is a very lazy ball, it needs to rise in the fridge for another 8 hours. But we'll have fun in the meantime” I said.

We went to the pool, strolled into the isre’s field, and flew over the Feo country, so beautiful with its purple isre’s fields, and its yellow cliffs  next to the blue sea.  

When we came back to the kitchen, the dough had risen and I divided it into three pieces and let the kids make three little “pipes” with them. The kids did a very good job. What do you think?

“Very good,” I praised them. “Now those three pipes love each other end want to be braided.” So the kids made the braid having a lot of fun.

We then pressed the ends to tie th pipes better and… this  was our beautiful harmony braid.

We painted the top of the braid with some egg and baked it at 180° for 15 minutes.

Then we took it out of the oven and sprinkled a little of confectionner’s sugar over it, and put it back into the over for another 5 minutes.

The whole house smelled good when we took our braid  out if the oven just in time  for  Valen and Stella to come back. We all ate our braid with joy…  nothing was left, not even a crumb!

LA NATTE DE L’HARMONIE

et…

quelques idées pour un baby-sitter alternatif

            Aujourd’hui Dost, en plus de  la recette de ce pain spécial, trouvée dans l’ancien cahier de recettes de Mary Ann Benedikt, une des premières aîeulles à descendre sur Retra, a envoyé l’histoire de son expérience comme baby-sitter chez Valen. C’est une intéressante histoire et amusante à lire, qu’en pensez-vous?  

“Ça suffiiiiiiiiiiiiiiiit!” J’ai tonné quand j’ai vu mes remplis de cocola par terre dans la cusine, et je me suis étonné de ma voix. “Pour tous les pistons de toutes les utofusées de l’univers, si vous n’arrêtez pas de vous disputer, je vais vous emmener sur Suranit pour vous y lesser!”

Les trois enfants se sont immobilisés à l’instant: Lalan un biscuit à la main, Melody avec une mèche de cheveux de son frère dans la bouche, et la main de Saun à trois centimètres de la joue da sa petite sœur.

Je les avais impressionnés! Bien sûr personne ne veut aller sur le satellite le plus ennuyeux du système Ecluaire. Jamais je n’aurais pu m’imaginer qu’une journée sans Valen et Stella se serait trasformée en un cauchemar pour moi-même. Où étaient-ils finis ces adorables enfants qui me sautaient au cou en m’appelant “oncle Dost” toutes les fois que j’allais les trouver?  

On avait mal commencé dès le matin, au petit déjeuner quand nous avons découvert qu’il y avait seulement deux petites boîtes vertes de cereales monodoses set une boîte rouge. Et bien, les trois enfants voulaient tous les céréales de la boîte rouge. “Alors on va ouvrir la boîte et compter les anneaux,” j’ai dit. Et j’ai mangé en cachette un anneau de vivin car dans la boîte il y en avait 31. J’étais en train de ranger les tasses, quand j’ai entendu des cris surhumains venir du côté des chambres à coucher: Saun s’ètait enfermé dans la salle de bains et ne faisait pas entrer les filles.  

“On s’en fiche, allez!” J’ai dit aux filles. “Allez dans les autres salles de bains.”

“Noooon,” pleurnicha Melody, en battant les pieds sur la porte. “Moi je veux le savon violet.”

“Et moi je veux mon shampoing rose, Saun ouvre la porte!” cria Lalan en tapant avec les mais. Mais temps une seconde voilà qu’elle part dans la chambre de son frère pour détacher toutes les utofusées sur les murs. 

“Ah, ah,” ricana Melody. “Tu vas voir!”

Je n’ai pas eu le temps d’ouvrir la bouche parce que Saun ouvre d’un coup la porte, court comme un dard dans la chambre de Melody, et fait deux neuds  avec les cordes de l’harpe.   

“Je  te hais!” cria Melody sans larmes et voilà qu’elle se précipite  à la cuisine, suivie de sa sœur, prends mes buiscuits au cocola, juste sortis du four, et les lance à Saun.

Et non! Pas mes biscuits! Et voilà mon cri extraterrestre.  

Excusez-moi… je ne peux pas me distraire, les enfants ont recommencè à se remuer."

Ne bougez pas!” Je cris encore, et je les prends par le cou de leur pijamas pour les déposer sur le divan du salon.  “Mes bisquits par terre! Vous devriez avoir honte!” Je m’écris avec la voix grosse. “Ce sont les meilleurs biscuits de tout l’univers!”

Uff! J’ai tout de même obtenu quelque chose, voilà que les enfants baissent les yeux.

“Pour punition vous allez m’aider à faire le pain natté de l’harmonie, et si seulement vous commencez à vous disputer, vous ne pourrez pas le goûter.”

Saun, Lalan et Melody me regardent surpris: ils ne savent pas ce que c’est le pain natté.

Eh bien, continuez à lire cette petite histoire et vous saurez comment  on Prépare cette spéciale brioche…

Ingrédients

200 g de farine
2 œufs
2 cuillères à café de sucre
Une demie cuillère à café de sel
8 g. de levure de bière
120 g. de beurre
3 cuillères d’eau tiède
Encore 40g. ou 50 g. de farine pour épousseter la pâte.
Un peu de sucre glace.  

“Lalan fait dissoudre la levure de bière avec l’eau,” la petite m’obéhit en s’aidant avec une fourchette.

“Saun prends 50 g grammes de farine des 200 grammes que nous avons pesé. Melody jette la farine sur la lavure.”  Lalan mèlange bien les ingrédients.  

Tu peux utiliser tes mains,” je lui dis. “Vous devez faire un petit pain, tous ensemble en vous passant la pâte, sans vous disputer pendant  5 minutes.

Ça marche! Ils sont en train de travailler le petit pain et ils s’amusent. Je regarde l’heure: voilà les 5 minutes passées. “Maintenant nous  mettons le petit pain dans le saladier et nous le faisons reposer. Et il va se gonfler.”

“Mais il n’est pas fatigué ce petit pain,” dit Mélody.

“S’il ne repose pas, il ne monte pas.” Je réponds en couvrant le saladier avec un torchon.  “Il faut seulement 20 minutes.”

“Mais nous voulons jouer,” insiste Lalan.

“On va jouer à faire l’autre pâte. Nous mettons la farine, le sucre , le sel et les œufs sur le comptoir de la cuisine.”

Voilà, ce que les enfants ont fait.  

Vous pouvez vous imaginer comment ils se sont amusés en travaillant les ingrèdients! Très vite on a obtenu  una pâte jaune et veloutée. Les trois enfants la lancent sur le comptoir et la travaillent encore avec les mains pour qu’elle devienne élastique. C’est bien mieux que  lancer des biscuits par terre!

Voilà le résultat.

 “Maintenant nour reprenons le petit pain de levure, Comment  ça va?” Je demande.  

“Il a grandi!” s’écrièrent les enfants.

“Alors prenez-le et écrasez – le avec les mains pour en faire une petite pizza de 10 cm de diamètre. Voilà come il se présentait. 

“Il faut mettre le petit pain sur la pâte jaune et nous écrasons et pressons pour que les deux pâtes se mélangent.”

Voilà comme se présentait la pâte quand nous avons commencé à la travailler. Il fallait continuer à travailler la pâte pendant 10 minutes.

    

Ensuite nous l’avons élargie au centre et nous y avons placé le beurre, et nous avons continué à la travailler avec les mains, même si au début c’était un peu difficile.

“Mais c’est gluant!” dit Lalan. “Ça glisse,” observe Melody. “Mais c’est un désastre!” Ajoute Saun.

“Nous l’époussetons avec un peu de farine et tout va devenir  plus facile,” je les réassure. En effet  avec un peu de farine (50 g. pas plus) tout devient plus facile, la pâte se détache des mains et du comptoir. A la fin le beurre s’est mélangé et nous nous sommes encore amusés à travailler la pâte avec les mains et à la lancer sur le comptoir pour qu’elle devienne élastique.   

“Il faut encore la faire reposer pendant une heure et demie.” J’ai dit.  

“C’est ennuyeux!” dit Melody.

“C’est une pâte paresseuse,” ajoute Lalan.

“Si nous ne faisons pas reposer la pâte elle ne grandit pas. Allez, allons voir la course de votre papa.”

Les enfants me regardent avec curosité.

“Je vais vous faire voir la “mille tournants” que votre papa a gagné il y a bien des années sur Retra.”

“Ieeeeeeeeeeeee!” exulte Saun car il adore les courses.

La course de Valen sur la VRS était bien excitante, c’était la course la plus difficile du championnat, et le 90 minutes sont passées en un moment.

Notre boule de pâte s’était levée et les enfants l’écrasèrent avec les mains.   

            “On va la cuire, maintenant?" Demandèrent les filles.  

            “Non, cette balle est bien paresseuse, nous la mettons à reposer dans le frigo et nous allons faire autre chose.

Nous avons passé les huit heures suivantes en nous amusant dans la piscine, sur  ma voiture pour aller dans le champs de isre, et puis nous avon pris la voiture volante de Valen pour survoler la merveilleuse terre Feo avec ses plaines violettes set les falaises jaunes à pic sur la mer.  

Entre temps la pâte avait monté. Je l’ai divisée en trois pièces pour que les enfants en fassent trois longs chalumeaux. Les enfants ont fair un très bon travail. Qu’en dites-vous?

“Très bien,” je dis. Maintenat il faut faire la natte. Saun Lalan et Melody ont bien travaillé, voilà le résultat.

Une fois ce travail terminé nous avon pressé les bouts  pour unir les trois morceaux. Et voilà.

Nous avons étendu sur la natte un,peu d’œuf battu et nous avons mis au four à 180° pendant 15 minutes.

Ensuite nous avons sorti la natte du four et nous l'avons époussetée avec du sucre glace, nous l’avons remise  ensuite au four pendant 5 minutes.

Le parfum était magnifique quand on a sorti  la natte du four! Juste en temps pour la rentrée des parents.Nous avons tous mangé ensemble la natte de l’harmonie et… il n’en est resté même pas une miette.